Collare elisabettiano: che cos’è, in quali circostanze va usato e quale scegliere

In quest’articolo andremo alla scoperta del collare elisabettiano, un diffusissimo e necessario presidio medico che viene posto al collo di cani e gatti per impedire loro di grattarsi una ferita o staccare i punti di sutura dopo un intervento chirurgico.

Vediamo i dettagli che riguardano questo oggetto indispensabile per i nostri amici animali!

Quando usare un collare elisabettiano

Il collare elisasbettiano è un tipo di collare per animali a forma di imbuto, usato principalmente in caso di interventi chirurgici o in presenza di ferite. A tutti noi sarà capitato molto spesso di vedere cani o gatti portarne uno! Stando a  quanto accennato nell’introduzione, lo scopo è quello di impedire all’animale di grattarsi o staccare i punti di sutura e… tutto ciò è possibile proprio grazie alla particolare forma a imbuto di quest’importante collarino che può salvaguardare i nostri animali e metterli al riparo da involontari episodi spiacevoli.

Le aree che vengono protette maggiormente dal collare elisabettiano, come si può facilmente intuire, sono le orecchie e il muso. Molto apprezzato dopo un’operazione di sterilizzazione, serve per evitare che il cane si lecchi la ferita e possa infettare la zona operata, causando delle complicazioni con conseguenze spesso anche gravi.

Quale collare elisabettiano acquistare

In commercio esistono collari elisabettiani di diverse misure e di materiali differenti: da quelli in plastica, a quelli in tessuto, a quelli gonfiabili. I veterinari consigliano però quasi sempre quelli in plastica. L’unico inconveniente di un collare elisabettiano in plastica è quello di essere troppo rigido, anche se recentemente è possibile trovare in commercio una versione con bordi imbottiti, i quali sono in grado di evitare il contatto diretto con la plastica e sono da preferire alla versione standard. Per il resto, possiamo stare tranquilli, la affidabilità è più che garantita.

Un collare elisabettiano in tessuto resta invece la soluzione altrnativa migliore. Si differenzia da quelli realizzati in altri materiali, soprattutto per la morbidezza e la praticità. Unico inconveniente è il prezzo, decisamente superiore alla media. Il modello gonfiabile resta una valida alternativa, sia alla plastica che al tessuto. Di sicuro, meno fastidioso per l’animale, che lo indosserà senza troppi capricci. Inoltre, riduce il fastidio nel momento di mangiare e non interferisce con la visione periferica del cane.

Precauzioni per l’uso

Qualunque modello di collare elisabettiano si sceglierà, è bene tener presente che l’animale cercherà sempre di fare resistenza e opporsi. Si consiglia di togliere il collare in quei momenti in cui il suo uso non è necessariamente richiesto. Per esempio, quando si nota che il cane è calmo ed è in vostra compagnia, oppure mentre dorme. In caso contrario, se il cane o il gatto continua a grattarsi o a leccarsi anche nei momenti di svago è meglio non toglierlo mai per evitare spiacevoli inconvenienti che, talvolta, portano gravi conseguenze.

Se si sceglie un modello standard in plastica di collare elisabettiano, è necessario cercare di avere molta pazienza; il vostro amico avrà una visuale ridotta e potrebbe essere disorientato. Anche l’udito purtroppo è parzialmente limitato dall’oggetto e dall’area in cui è posizionato. Chi ha un cane sa bene che è l’animale stesso a stabilire da che direzione arriva un suono muovendo le orecchie. Un meccanismo che, indossando il collare, non riesce ad attuare del tutto. Tanta comprensione e affetto da parte del padrone saranno di grosso aiuto per aiutare il cane o il gatto a superare questo momento. Il veterinario, inoltre, potrà offrirvi un supporto indispensabile e saprà darvi le giuste indicazioni riguardo ai tempi di convalescenza, dettati dal tipo di intervento cui è stato sottoposto l’animale.