Green Economy, servono 600.000 esperti

La Green Economy è una occasione per decine di migliaia di giovani italiani. Nonostante ciò, le scuole sembrano andare incontro a grandi difficoltà  nel formare i nuovi studenti nella direzione dei lavori dell’economia “verde”, contrariamente a quanto avviene in altri Paesi europei, dove ci si è già adeguati prontamente al nuovo modello di formazione.

A ricordarlo è Francesco Profumo, presidente dell’Acri, che in occasione del recente convegno “Sud, il lavoro c’è ma non si trova”, organizzato dal quotidiano Il Mattino a Napoli, spiega che l’Italia sta vivendo in una strana situazione. Se infatti è vero che il tasso di disoccupazione ha superato l’11%, è anche vero che le aziende non trovano personale per ben 250 mila persone. Insomma, un gap notevole tra domanda e offerta di lavoro, che secondo l’esperto è determinato principalmente a causa dei diversi modelli.

Sul tema, all’interno del convegno, è anche intervenuto Fabrizio Saccomanni, presidente di Unicredit, che unisce tale problema a quello della fuga dei giovani dal Sud. Un problema che secondo Saccomanni deve essere affrontate con specifiche politiche attive del lavoro, creando un ambiente più favorevole all’impresa, snellendo le procedure burocratiche e facilitando l’accesso al credito.

Per quanto poi attiene il mondo della Green Economy, è emerso dal recente rapporto Excelsior di Unioncamere e Anpal, che nei prossimi 5 anni sarà proprio il mondo dell’eco sostenibilità a soffrire di più della carenza di professionalità, considerato che nel comparto occorreranno circa 600 mila esperti nella gestione dell’energia, del marketing ambientale e della chimica verde.

Insomma, un mondo che cambia (quello dell’economia e dell’occupazione) e un altro mondo che non riesce a cambiare (quello della scuola e della formazione dei più giovani). L’auspicio è che i due contesti possano al più presto integrarsi, al fine di non creare dei mismatching pericolosi per la realtà socio economica italiana, che si troverebbe priva di valide professionalità, e con sempre più disoccupati sulle spalle…

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