Marte, nuove scoperte grazie ai dati inviati da Curiosity

Un uso intelligente dei dati ingegneristici non scientifici del rover Mars Curiosity della NASA ha permesso a un team di ricercatori, tra cui uno studente laureato dell’Arizona State University, di misurare la densità degli strati rocciosi nel cratere di Gale.

I risultati, pubblicati il 1 febbraio 2019 sulla rivista Science, mostrano che gli strati sono più porosi di quanto gli scienziati avessero sospettato. La scoperta offre inoltre agli scienziati una nuova tecnica da utilizzare in futuro, mentre il rover continua il suo viaggio attraverso il cratere e sul monte Sharp.

Quello che siamo stati in grado di fare è misurare la densità di massa del materiale nel cratere di Gale“, dice Travis Gabriel, uno studente laureato alla Scuola di Esplorazione della Terra e dello Spazio dell’ASU, che ha lavorato al calcolo della densità del grano per le rocce e gli antichi sedimenti lacustri che il rover ha guidato sopra.

Partendo dalle abbondanze minerali delle rocce, determinate dallo strumento di mineralogia, abbiamo stimato una densità di grano di 2810 chilogrammi per metro cubo“, dice. “Tuttavia la densità di massa che è venuta fuori dal nostro studio è molto meno – 1680 chilogrammi per metro cubo”. La cifra molto più bassa mostra che le rocce hanno una densità ridotta, probabilmente dovuta al fatto che le rocce sono più porose. Questo significa che le rocce sono state compresse meno di quanto gli scienziati avessero pensato in origine.

I sensori ingegneristici utilizzati nello studio sono stati rappresentati da accelerometri e giroscopi, non dissimili da quelli che si trovano in ogni smartphone. In uno smartphone, però, questi possono determinare l’orientamento e il movimento, mentre i sensori di Curiosity – pur facendo lo stesso – riescono a ottenere risultati di maggiore precisione, aiutando gli ingegneri e i controllori di missione a navigare il rover attraverso la superficie marziana.

Ma mentre il rover è fermo, gli accelerometri continuano comunque a misurare anche la forza di gravità locale in quel punto di Marte.

Il team ha preso i dati ingegneristici dei primi cinque anni della missione – Curiosity è atterrato nel 2012 – e li ha usati per misurare il tiro gravitazionale di Marte in più di 700 punti lungo la pista del rover. Mentre Curiosity è salito sul Monte Sharp, la montagna ha iniziato a fornire dati molto interessanti. “I livelli più bassi del Monte Sharp sono sorprendentemente porosi“, dice l’autore principale Kevin Lewis della Johns Hopkins University. “Sappiamo che gli strati più bassi della montagna sono stati sepolti nel tempo. Che li compatta, rendendoli più densi. Ma questa scoperta suggerisce che non sono stati sepolti da tanto materiale come pensavamo”.

Gli scienziati planetari hanno a lungo discusso l’origine del Monte Sharp. I crateri di Marte delle dimensioni di Gale hanno infatti picchi centrali innalzati dallo shock dell’impatto che ha reso possibile la formazione del cratere, e questo sarebbe in grado di spiegare in parte l’altezza del tumulo. Ma gli strati superiori del tumulo sembrano essere costituiti da sedimenti erosi dal vento più facilmente erodibili della roccia.

Questi sedimenti hanno riempito una volta l’intera ciotola del cratere di Gale? Se è così, potrebbero aver pesato pesantemente sui materiali alla base, compattandoli?

Per il momento, non possiamo che appellarci ai nuovi studi in corso, nella speranza di poter avere risposte tangibili in tempi ristretti.

Fonte

Mars rover Curiosity makes first gravity-measuring traverse on the Red Planet – Nature World News – nasa.gov