Pappataci: come riconoscerli e prevenire le loro punture

Di giorno si nascondono in ambienti freschi, ben areati e ombreggiati,  come grotte, stalle o cantine. Col calare della sera si attivano e possono diventare un pericolo sia per gli uomini che per gli animali, un loro morso è capace di produrre conseguenze gravi dato che la saliva può trasmettere la leishmaniosi. Questa patologia può rivelarsi letale per i cani e in casi rari anche per l’uomo.

I pappataci raggiungono una  lunghezza massima di 3-4 millimetri. Se osservati al microscopio sono simili a piccole zanzare di un colore giallo paglierino o giallo ruggine, tendente al grigio. Il corpo è completamente rivestito di peli e hanno il torace incastonato nell’addome che forma un angolo di quasi 90 gradi.

Hanno occhi grandi e voluminosi di colore scuro, la forma è allungata, spostati quasi dietro la testa. La bocca svolge una funzione pungente ed è composta da una proboscide corta e rivolta verso il basso. Hanno poi lunghe antenne e ali sproporzionate al loro corpo.

I pappataci con le zanzare non condividono solo l’aspetto, ma anche altre peculiarità. Per prima cosa entrambi sono insetti ditteri, ciò vuol dire che sono dotati solo di un paio di ali. Nel corso del tempo quelle posteriori hanno avuto una trasformazione, sono diventati bilancieri, organi indispensabili a mantenere l’equilibrio durante il volo. Oltre questi aspetti, proprio come le zanzare, solo le femmine sono ematofaghe, cioè si nutrono di sangue, sia umano che animale. I maschi invece prediligono sostanze zuccherine che, solitamente trovano nei fiori, motivo per cui vengono chiamati glicifagi.

Caratteristiche principali

I pappataci sono insetti che preferiscono le ore notturne. Non sopportano la luce e sono estremamente fotosensibili, al punto che alcuni di loro muoiono se sottoposti per alcuni secondi ai raggi del sole, motivo per cui durante il giorno si nascondono in spazi ombreggiati e pertanto difficili da individuare. Inoltre, data la loro dimensione piccola e la silenziosità sono particolarmente sfuggenti. Altro motivo per cui non ci rendiamo conto di quando stanno per pungerci, a differenza delle zanzare.

Si riproducono in tutti gli ambienti umidi e ricchi di detriti organici, di cui si nutrono le larve.

La puntura dei pappataci

Esattamente come le zanzare, i pappataci pungono per necessità. Nel sangue infatti sono presenti alcune proteine importanti per completare il loro ciclo vitale e deporre uova fertili.

La loro saliva, quando viene iniettata attraverso il morso della proboscide, rilascia una sostanza anticoagulante. Questa fa sì che il nostro organismo attivi il sistema immunitario,  che rilascia istamina.

L’istamina determina quelle fastidiosissime caratteristiche, tipiche della puntura:

  • forte prurito;
  • rigonfiamento;
  • rossore.

Quali conseguenze comporta la puntura

Le punture dei pappataci talvolta possono portare delle conseguenze negli individui che diventano loro “vittime”. Una di esse è la cosiddetta “febbre da pappataci”. Come chiaramente suggerisce il nome, si tratta di una sorta di sindrome influenzale che comporta un aumento della temperatura corporea e la manifestazione di sintomi tipici della febbre, quali brividi diffusi, mal di testa e dolore all’addome. La sua durata in media si aggira intorno ai 3 e 4 giorni.

puntura dei pappataci

La “febbre da pappataci” è una delle conseguenze più blande della puntura; in alcuni casi si verificano anche episodi più gravi come delle forti reazioni allergiche, che non sono affatto da sottovalutare. Infatti, davanti a quest’eventualità, meglio chiamare subito un medico o recarsi al pronto soccorso più vicino.

Un’altra grave eventualità è rappresentata dalla leishmaniosi di cui i pappataci possono essere vettori. Se la loro saliva è contaminata, è molto probabile che questi insetti trasmettano all’uomo questa malattia infettiva che può addirittura rivelarsi letale per gli esseri umani e per la quale, a oggi, non esistono vaccini per fronteggiarla.

La leishmaniosi può essere di due tipi: cutanea o viscerale. La prima provoca lesioni e ulcere alla pelle, con annesso rigonfiamento di alcuni linfonodi. In genere, queste ulcere spariscono spontaneamente al termine della malattia senza alcun bisogno di terapia. Ma purtroppo i tempi non sono affatto brevi; potrebbero essere necessari vari mesi o addirittura degli anni, al di là dei segni che rimangono sotto forma di cicatrici cutanee.

La leishmaniosi viscerale invece colpisce gli organi interni, il fegato, la milza e il midollo osseo ed è la variante più aggressiva e preoccupante della malattia. Si presenta con un ingrossamento degli organi interessati e con una considerevole alterazione dei valori del sangue che consiste nella diminuzione dei globuli sia rossi che bianchi, oltre che delle piastrine. L’incubazione è lunga e i suoi sintomi si possono verificare nell’arco di alcuni mesi o addirittura entro qualche anno. Nella peggiore delle eventualità non è possibile curarla e provoca la morte.

Come prevenire le punture

Per cercare di contrastare l’azione dei pappataci evitando di essere punti, è importante areare i locali in cui si sta ed esporli ai raggi del sole, elementi che li scoraggiano e li allontanano. Per questi insetti le zanzariere tradizionali non bastano perché riescono a infiltrarsi all’interno della rete, ragion per cui è necessario utilizzare zanzariere apposite, a maglie molto ristrette, e cospargerle di repellenti naturali o insetticidi. Altro rimedio, valido non solo per i pappataci, è evitare sempre qualsiasi tipo di ristagno idrico, sia nei sottovasi che in spazi esterni. Questi insetti sono predisposti a proliferare in presenza di detriti organici ed eliminare residui di questo genere è un metodo molto efficace per evitare che si presentino.

Pappataci e Leishmaniosi nel cane

I pappataci non pungono solo gli esseri umani, ma anche i nostri amici a quattro zampe, determinando in loro la comparsa di Leishmaniosi, ovvero una grave patologia viscerale o mucocutanea. È la terza malattia trasmessa da vettori più diffusa in tutto il mondo, e si manifesta con una sintomatologia molto varia, che varia in base alla gravità del grado di contagio e delle degenerazione della malattia. La patologia è veicolata appunto dai pappataci, insetti che vengono chiamati così perché come abbiamo precedentemente inoltrato, pungono le loro prede silenziosamente. Il microrganismo protozoo è il responsabile della patologia, ed i nostri cani in questo caso specifico, fungono da ospiti della malattia. La Leishmaniosi non si trasmette da cane ad uomo, perché il veicolo resta sempre comunque l’insetto.

Come difendere il cane

Per difendere il nostro amico a quattro zampe, è molto importante eseguire alcune procedure dove è richiesta particolare attenzione verso gli spazi esterni ed interni della vostra casa. Dovete sapere che i pappataci si nutrono di materiale vegetale organico, in particolare di residui che vengono lasciati nel terriccio. Con l’arrivo della bella stagione quindi, è importante pulire con la massima cura il giardino di casa e tutte le zone esterne ad essa, avendo l’accortezza di eliminare dal terreno le foglie secche ad esempio, e tutti i residui che a causa dell’inverno e delle piogge sono marcite nel suolo. Solo così gli spazi verdi della nostra casa sono mantenuti puliti e di conseguenza l’insetto non trova un habitat a lui favorevole.

Pappataci e Leishmaniosi nel cane

Allo stesso modo p fondamentale che anche gli spazi acquatici vengano protetti con le reti, in particolare quelli stagnanti, perché i pappataci possono utilizzarli sia per dissetarsi che per deporre le uova. Con tale procedura aiuterete a difendervi anche dalle zanzare, che come ben sappiamo, amano le zone acquatiche, specialmente quelle stagnanti e paludose. SE volete prevenire in maniera corretta l’attacco dai pappataci, vi consigliamo di mantenere sempre pulito il giardino, ed anche il terrazzo di casa compresi i patii, tagliando se occorre i rami secchi delle piante e gettando via il fogliame caduto o secco e marcito. Con tali accorgimento fate del bene al vostro ambiente ed alla salute generale della famiglia, compreso il cane. Un altro rimedio per scongiurare l’arrivo di questi insetti, è piantare delle vegetali che emanano un forte odore oppure un profumo poco gradito, come ad esempio i gerani, la citronella ed anche l’incenso. Oltre alle azioni esterne alla casa, è importante accompagnare la prevenzione occupandovi anche delle aree interne. Le tende, i cuscini e tutta la biancheria che si trova nella cuccia del vostro cane, deve essere igienizzata accuratamente specialmente se si avverte la presenza dei pappataci.

Inoltre, può essere utilizzato uno spry fatto in casa con acqua ed olio essenziale di neem, geranio e tea tree, che risulterà particolarmente sgradito agli insetti, da spruzzare sui tessili che avete nella vostra abitazione. È preferibile utilizzare una biancheria di solo cotone, specialmente le coperte ed i cuscini che sono destinati al cane, perché le fibre naturali possono essere in igienizzate ad alte temperature mediante il lavaggio, così da uccidere le uova dei pappataci. Aria fresca e luce sono i nemici numero uno dei pappataci, quindi consigliamo di areare gli ambienti interni, mantenendo sempre aperte le finestre di casa per almeno un’ora durante il corso della giornata. Così facendo, l’aria ricca di ossigeno e la forte luce solare, sono in grado di distruggere le uova ed uccidere gli esemplari adulti che si sono stabilizzati all’interno della vostra abitazione. Se il cane vive in una cuccia situata in una zona oscura e molto umida, è importante trovargli un’altra sistemazione, specie per il periodo estivo, perché quello è l’habitat favorevole per la proliferazione degli insetti. Per una protezione completa degli ambienti interni della vostra casa, è utile pensare di introdurre delle zanzariere, strumenti del tutto ecologici che sono in grado di bloccare l’ingresso non solo dei pappataci ma anche delle zanzare.

Queste devono avere una maglia molto stretta, perché i pappataci sono insetti dalle dimensioni ridotte, e potrebbero penetrare se le maglie fossero troppo larghe. Si possono montare nelle porte di ingresso oppure nelle finestre, ed anche sulla cuccia del cane stesso, se è dotata di una finestrella per l’areazione. Un altro accorgimento molto importante se non volete che il vostro cane venga punto dai pappataci, è quello di evitare di portalo a passeggio nelle calde serate estive, e di evitare tutti i luoghi dove è presente un corso d’acqua, specialmente se stagnante.

Anche nelle città, sia i ruscelli che i canali sono le zone dove questi insetti vivono e proliferano, perché molto spesso ricchi di materiale organico di cui si nutrono. Meglio quindi lasciare in casa il vostro cane durante le calde serate estive, piuttosto che rischiare di farlo pungere da questi insetti che provocano la Leishmaniosi.