Perché non è affatto semplice individuare quali sono le isole più grandi del mondo

Le isole sono elementi piuttosto difficili da decifrare e da definire. Per esempio, devono sempre essere circondate dall’acqua? E che dire degli ecosistemi isolati sulle cime delle montagne?

Non solo: sono anche difficili da contare e da misurare. Non c’è un numero unico, costante e definitivo di isole nel mondo, e probabilmente non ci sarà mai: nuove isole continuano a formarsi, e quelle vecchie scompaiono dalla vista, annegate dall’acqua che sale o da altri fattori.

Il cartografo David Garcia mappa le isole da anni, e trova ancora nuova ispirazione per nuovi progetti man mano che passano gli anni. Il suo ultimo sforzo? Cercare di raccogliere le 100 isole più grandi del Pianeta e… non è affatto facile.

Per ordinare le isole in base alle dimensioni, Garcia ha utilizzato l’Equal Earth Projection, che mantiene le dimensioni relative delle aree come strumento per ridurre al minimo la distorsione. Garcia ha quindi calcolato le aree delle isole sulla base dei dati disponibili attraverso il progetto OpenStreetMap. Considerato che l’idea era quella di mostrare al grande pubblico come le isole si potessero sovrapporre l’una accanto all’altra, Garcia spiega di aver orientato tutte le isole verso lo stesso nord cartografico, ma che per visualizzare ogni isola si è reso necessario usare una proiezione che mostra l’aspetto dell’isola su un globo standard.

L’effetto 3D si basa su un dataset della NASA, e le tonalità di diverso colore fanno riferimento all’altitudine e asseriscono al clima di ogni isola. La Groenlandia, la più grande isola al mondo, nella ricostruzione di cui sotto si trova in alto a sinistra, mentre il Guadalcanal delle Isole Salomone, l’isola più piccola tra le grandi, si trova in basso a destra.

Garcia ha iniziato a pensare profondamente alle isole e alla mappatura nel 2013, mentre lavorava come geografo e pianificatore nelle isole Guiuan, nelle Filippine, dopo che il tifone Haiyan le ha attraversate nel 2013.

La mappatura delle isole assume anche un significato personale. Garcia ha affermato di aver pensato ai suoi antenati che hanno navigato “da un’isola all’altra, usando mappe diverse da quelle che sono state insegnate all’università”.

La mappatura ha altresì condotto Garcia a pensare a come i nomi indigeni possano essere persi nel tempo e nei record. Su questa nuova mappa, Garcia ha etichettato alcune isole con i loro nomi indigeni – la Groenlandia è nota come Kalaallit Nunaat, ad esempio.

Non sono poi mancate le sorprese. Alcuni ricercatori sono rimasti sorpresi nel vedere che l’isola di Java fosse effettivamente così grande. Molti si sono poi “lamentati” dell’assenza dell’Australia, che Garcia ha omesso a causa del suo status di continente.

Per quanto concerne il prossimo passo, Garcia ha affermato che intende fare una mappa delle isole del Pacifico che devono affrontare le minacce del cambiamento climatico in misura maggiore delle altre.

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