È il Regno Unito il primo Stato a dichiarare l’emergenza climatica

Il Parlamento britannico è la prima istituzione di un Paese sovrano a dichiarare lo stato di emergenza climatica. La mozione è stata presentata dai deputati laburisti, e afferma anche che il Parlamento “riconosce l’impatto devastante che la volatilità e le condizioni meteorologiche estreme avranno sulla produzione alimentare del Regno Unito, la disponibilità di acqua, la salute pubblica, anche attraverso inondazioni e incendi“.

Peraltro, si noti anche come al Regno Unito mancano attualmente degli obiettivi per proteggere la fauna e la flora, e che i tagli al finanziamento dell’ente di conservazione Natural England sono una barriera per risolvere il problema.

L’attivista svedese per il clima Greta Thunberg, divenuta simbolo di questo momento di sensibilizzazione ambientale, ha prontamente twittato che quella di cui sopra è una notizia storica molto promettenti, augurandosi poi che altre nazioni possano seguire, e – soprattutto – “che le parole si trasformino in azioni immediate“.

Caroline Lucas, deputata del Partito dei Verdi, ha aggiunto di essere contenta che il Parlamento abbia dichiarato un’emergenza climatica, ma ha poi assunto una posizione simile a quella della Thunberg, dichiarando che le parole “sono a buon mercato”, e che invece c’è bisogno di un’azione urgente. “Quindi, per essere chiari, non si può dichiarare l’emergenza climatica e continuare ad agire come al solito – fracking, costruzione di nuove strade, agricoltura industrializzata” – ha aggiunto.

La mozione ha anche chiesto al governo di aumentare l’ambizione degli obiettivi del Regno Unito in materia di cambiamenti climatici per raggiungere l’obiettivo netto di emissioni zero entro il 2050, ha aggiunto.

Peraltro, sottolineiamo come la decisione del Parlamento faccia seguito al parere dei consulenti ufficiali del governo, la Commissione per il cambiamento climatico, che ha pubblicato oggi il suo parere su come raggiungere questo obiettivo. La Commissione ha concluso che gli obiettivi sono raggiungibili con le tecnologie conosciute, insieme al miglioramento della vita delle persone, e dovrebbero essere stabiliti sotto forma di legge il più presto possibile.

La riduzione dei costi di alcune delle tecnologie chiave a zero emissioni di carbonio significa che il raggiungimento dell’obiettivo zero netto è possibile all’interno del budget che il Parlamento ha inizialmente accettato quando ha approvato la legge sul cambiamento climatico nel 2008.

Rileviamo infine come il governo scozzese abbia già presentato emendamenti alla sua legge sul cambiamento climatico per fissare un obiettivo giuridicamente vincolante di emissioni nette di gas serra a zero entro il 2045 al più tardi, mentre la Scozia diventerà neutrale in termini di emissioni di carbonio entro il 2040, in linea con il parere della commissione.

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