Rischio di estinzione, gli ecologisti sviluppano un nuovo modello predittivo

Un nuovo modello di vitalità della popolazione, con un’applicazione web integrata, sta aiutando gli scienziati a prevedere meglio i rischi di estinzione per le specie in pericolo. Il metodo è stato sviluppato dagli ecologisti dell’University of Georgia River Basin Center con il supporto della NASA e con l’aiuto di personale federale, statale e non profit, e risulta attualmente essere applicabile per i pesci e per la fauna selvatica.

Secondo l’autore principale della  ricerca, il dottor Douglas R. Leasure, ex associato nel River Basin Center dell’UGA, il nuovo modello risolve un problema comune ai metodi esistenti di stima della viabilità della popolazione, ovvero quello di richiedere un’enorme quantità di dati per ogni popolazione di interesse in tutta la gamma di specie. E questi dati, si s, possono essere molto difficili da reperire.

Normalmente un’analisi della vitalità di una popolazione richiede diversi anni di dati da una singola popolazione per stimare il rischio di estinzione, e con ‘diversi’ intendo fino a 10 anni o più“, ha detto Leasure. “Questo è un bell’investimento da fare se le tue conclusioni sono rilevanti solo per quella singola popolazione“.

Molte specie in pericolo vivono in popolazioni isolate in luoghi dove il monitoraggio è poco frequente o inesistente. Il modello sviluppato da Leasure e Seth J. Wenger, direttore scientifico del River Basin Center, e dai loro co-autori, aggira questo problema condividendo le informazioni tra le popolazioni.

Il nostro modello ci permette di utilizzare le informazioni provenienti da popolazioni in cui sono stati raccolti molti dati per informare il nostro processo decisionale per le popolazioni in cui non abbiamo molti dati o non abbiamo affatto dati“, ha detto Leasure.

Per creare il loro modello, Leasure e il suo team hanno combinato tre diversi approcci statistici: modelli di processo, modelli di campionamento e modelli di osservazione.

I modelli di processo stimano i cambiamenti di anno in anno in una popolazione locale sulla base di caratteristiche quali il potenziale riproduttivo e le condizioni ambientali. I modelli di campionamento utilizzano le informazioni provenienti da alcuni siti di indagine per stimare la dimensione totale della popolazione, compresi tutti gli individui in aree non campionate. I modelli di osservazione stimano quanti individui sono mancati durante il campionamento in ciascun sito di indagine.

Insieme, questi approcci consentono al modello di collegare i dati a livello di sito ai risultati a livello di popolazione.

Precisiamo che Leasure e i suoi colleghi hanno costruito il loro modello intorno alla “trota tagliagole” di Lahontan, una specie originaria dell’area del Grande Bacino della California, del Nevada e dell’Oregon. Nel corso degli anni, ricercatori di diverse agenzie e università hanno condotto indagini sulle specie elencate a livello federale in molte località, ma mettere insieme questi dati è stata comunque una grande sfida.

Fonti

  • Ecologists create a new model to predict extinction risk – phys.org