Segugio maremmano, il cane per la caccia al cinghiale

Fu selezionato in queste zone, per la sua particolare bravura durante la caccia al cinghiale. Questo cane possiede un temperamento forte ed una voce squillante, che cambia in base alle fasi della caccia.

Aspetto generale e carattere

Il Segugio maremmano, è un esemplare semplice, con aspetto rustico ma allo stesso tempo gradevole, capace di compiere movimenti rapidi. È mesomorfo, ed il suo tronco rientra nel rettangolo. Il cranio è tendenzialmente largo, mentre assi longitudinali superano questo, e quelli facciali sono leggermente divergenti. L’orecchio è attaccato nella parte alta, il suo occhio è molto espressivo e fiero, ed il bulbo ha l’iride molto scuro. Nel complesso, il Segugio maremmano ha una espressione fiera ed intelligente. Come abbiamo introdotto, è un cane specializzato per la caccia al cinghiale. Ha molta passione per la caccia ed un forte temperamento, e caccia bene sia da solo che in muta. È un ottimo inseguitore, prudente e sicuro di se.

Descrizione del corpo

Il collo del Segugio maremmano è a forma di tronco di cono, molto uscente e leggermente più corto rispetto alla lunghezza totale della testa. È asciutto è dotato di una buona muscolatura, e privo di giogaia. Il tronco è robusto e la larghezza supera di circa 1/10 l’altezza del garrese, mantenendo comunque una certa armonia ed equilibrio. Il garrese non è molto elevato sulla linea del dorso, e le scapole sono ravvicinate, e si fondono armoniosamente con l’attaccatura del collo. La linea superiore del tronco invece, è rettilinea.

Il torace del Segugio maremmano è molto sviluppato nelle tre dimensioni, che possiede costole piuttosto cerchiate, mentre la linea risale in maniera moderata in direzione dell’addome, che invece non è mai retratto. La groppa, inclinata dai 20 ai 25 gradi, ha una giusta lunghezza e larghezza. La coda di questo cane, può essere amputata a poco meno della sua lunghezza complessiva. Si mostra inserita molto bene a livello della linea della groppa. Negli esemplari a coda lunga, questa si presenta leggermente affusolata verso la punta, ma mai frangiata.

Manto e misure

Il mantello del Segugio maremmano è di diversi colori: fulvo dal carico allo slavato, nero, tigrato e focato. In entrambe le colorazioni, può essere presente il bianco, collocato in queste sedi: sui quattro arti, piedi e regione carpiana e tarsiana, sul collo, stella sul petto, lista sula fronte e sulla punta della coda. Per quanto riguarda la tessitura del pelo, questa è di due varietà: pelo raso e pelo forte. Nel primo caso, la tessitura è vitrea, molto denso ed uniformemente distribuito su tutto il corpo.

Le difese possono essere non presenti oppure accennate, e spesso si può riscontrare il sottopelo. Il pelo ruvido si può presentare sia sul muso, che sugli arti con una lunghezza da 1 centimetri ad 1,5 centimetri. Nel secondo caso, ovvero la varietà a pelo forte, la lunghezza va da 3 a 4 centimetri ed è sempre ben distribuito in maniera uniforme e ruvido su tutto il tratto. Nell’esemplare femminile, l’altezza al garrese può essere di 46 o 52 centimetri, mentre nei maschi di 48 o 52 centimetri. Sono tollerati le altezza con circa 2 centimetri in meno, oppure in più i esemplari eccellenti. Le femmine hanno un peso minimo di 13 chilogrammi, mentre nei maschi di 23 chilogrammi.

Doti venatorie

Nella fase evolutiva, il segugio maremmano ha subito costanti evoluzioni ed incroci, dovute alla caratteristiche di lavoro delle varie correnti di sangue. Ad esemplari molto abili nell’abbaio a fermo, ma poco propensi alla passata, nel corso del tempo sono stati affiancati cani passatori e buoni scagnatori al pascolo. Tutto questo ha determinato dei segugi completi come li conosci attualmente.

Sono cani, che al di là delle varie tipologia di manto, sia fulvi o tigrati, sono in grado di dare il meglio nella caccia al cinghiale. Una delle caratteristiche inconfondibile di questa razza canina, è il metodo e l’attitudine all’abbaio a fermo. Questo consente al cacciatore nella maggior parte dei casi, a raggiungerlo in prossimità del cinghiale. In questa maniera conclude nel modo migliore ed emozionante la corretta azione di caccia.