Sportivi vegani di alto livello, ecco gli esempi più famosi

Uno studio dei ricercatori di Oxford sostiene che il 60% delle emissioni di gas serra potrebbe essere eliminato se tutto il pianeta adottasse uno stile di vita vegano. La FAO, inoltre, rivela che il 15% delle emissioni di gas serra di origine antropica (metano, protossido di azoto, anidride carbonica) deriva dall’allevamento di animali da macello.

Potrebbero bastare questi due dati quantomeno a suscitare curiosità tra gli scettici del veganismo, in questo articoli però parleremo di sportivi di alto livello che hanno abbracciato quella che è decisamente una cultura differente e un diverso modo di vivere il mondo e il proprio corpo.

Le Williams e Hamilton

Restando nella più stretta attualità, si può subito citare l’esempio di Lewis Hamilton: sei volte campione del mondo di Formula 1, il pilota inglese (che di recente ha battuto il record assoluto di GP vinti, superando Michael Schumacher) ha dichiarato nel 2017, in occasione del GP di Giappone, la sua scelta: “Due anni fa ho smesso di mangiare carni rosse, ora ho deciso di fare lo stesso col pesce. Non voglio prendermi il cancro tra 20 anni o avere il diabete, faccio prevenzione”.

La scelta di togliere proteine animali dalla propria dieta accomuna anche le sorelle Williams: Venus e Serena sommano 33 titoli nel grande Slam, sono considerate tra le tenniste più forti di sempre. Venus diede la svolta nel 2011, quando scoprì di essere afflitta dalla sindome di Sjoegren. I risultati furono sorprendenti, considerato che la sua carriera non subì contraccolpi, e la stessa strada fu così scelta anche da sua sorella Serena.

Crescono i vegani anche nel calcio

Anche il mondo del calcio si sta pian piano avvicinando alla cultura vegana. Al di là del caso “estremo” del Forest Green Rovers, club di quinta divisione inglese il cui presidente nel 2011 proibì a tutti i suoi calciatori di mangiare carni rosse e vietò la vendita di hamburger e hot-dog allo stadio, sono diversi i calciatori professionisti che hanno dichiarato di essere vegani.

L’esempio più eclatante è quello di Chris Smalling, difensore della Roma che guardando la classifica della Serie A 2020/21 punta quantomeno alla qualificazione alla prossima Champions League: l’inglese ha sottolineato l’aspetto “salutare” della sua scelta ma ha anche ricordato come il tempo di recupero dalla fatica tra una partita e l’altra si sia nettamente ridotto.

In Inghilterra, più di preciso all’Arsenal, si parla in questo senso anche di Hector Bellerin: lo spagnolo ha scelto di togliere carne e pesce dalla sua dieta ormai dal 2017.

Gli altri sportivi di successo

Più in generale sono comunque tanti altri gli sportivi vegani di successo, presenti anche in discipline più dure dal punto di vista fisico. Mirco Bergamasco è stato per anni una colonna della nazionale italiana di rugby e, dopo aver rinunciato alle proteine animali nella parte conclusiva della sua carriera, ha anche aperto un ristorante per vegani.

Un altro esempio è l’alpinista indiano Joisher, capace di scalare l’Everest anche con attrezzatura rispettosa del medio ambiente, mentre nella boxe spicca il caso di Timothy Bradley che nel 2012 divenne campione del mondo dei pesi massimi battendo Paquiao. Proprio Bradley spiegò che approfittava sistematicamente del calo fisico degli avversari durante i suoi incontri di boxe per avere poi il sopravvento.

Antonella Bellutti, oro ad Atlanta 96 nell’inseguimento e a Sydney 2000 nella corsa a punti è ugualmente vegana, così come un’altra olimpionica, la canadese Megan Duhamel (pattinaggio di figura). La vera svolta arrivò però più di trent’anni fa quando Carl Lewis, il “figlio del vento”, dichiarò di essere vegetariano: fu un momento probabilmente decisivo nella storia dello sport visto che l’alimentazione cominciò ad essere “studiata” e percepita come un vero elemento in grado di fare la differenza.

Quelli che hanno fatto un passo indietro

Detto di Bradley che dopo la fine della sua carriera sul ring è tornato ad essere onnivoro, ci sono anche esempi di sportivi che hanno compiuto il percorso inverso. E’ il caso di Martina Navratilova, tennista leggendaria, che dal 1991 al 1998 fu vegana ma che tornò indietro dopo aver raccontato che il suo corpo “non stesse bene”.

Da segnalare anche Roger Federer. L’asso svizzero della racchetta è stato vegetariano fino all’età di 16 anni, prima di entrare in una steak house assieme al suo compagno di Coppa Davis, Marc Rosset, e cambiare nuovamente il suo stile alimentare.