Falena: le farfalle belle di notte

La falena è sostanzialmente una farfalla notturna. Anche se la distinzione fra le due categorie di insetti è sostanzialmente popolare e non ha basi scientifiche, è pur vero che vi sono alcune caratteristiche ricorrenti.

Che cos’è la falena?

Le falene sono degli insetti che appartengono alla categoria dei Lepidotteri (ovvero “ali squamose” in latino). Esse hanno antenne che possono avere diverse forme, a differenza delle comuni farfalle. Possono essere pennate, bipennate ovvero ramificate come un pettine, filiformi, a bastoncello e molte altre tipologie. Le ali a riposo possono essere chiuse a tetto oppure aperte. Un tratto particolare delle falene è che la specie ha degli esemplari che sono velenosi. Le falene sono quindi lepidotteri notturni. I lepidotteri ebbero origine quando si iniziarono a riprodurre piante con i fiori: i resti più antichi di una falena sono da collocare tre i 100 ed i 140 milioni di anni fa, quindi 100 milioni di anni prima delle comuni farfalle.

Una caratteristica delle falene è una massiccia presenza di peluria in questi esemplari. Questa è spesso molto compatta e costituisce una parte importante per la sopravvivenza dell’insetto. Persino le antenne in certe specie sono piumate, similmente ad un pettine. Grazie alla peluria la falena è in grado di captare i movimenti e gli odori presenti nell’aria, permettendo di individuare così cibo, pericoli ed eventualmente un compagno/a. La vita notturna di questi insetti giustifica lo sviluppo senza colorazioni sgargianti.

Caratteristiche della falena e differenza con la farfalla

Dal punto di vista scientifico non ci sono differenze tra farfalle e falene, ma è una distinzione fatta dall’uso comune, cioè una classificazione popolare. È pur vero che vi sono delle differenze a grandi linee: le falene hanno ali e antenne particolari, a volte, e sono quasi esclusivamente notturne. A differenza delle farfalle che sono diurne. La distinzione tra farfalla e falena è fatta in particolare in base alle antenne: si distingue quindi tra Ropaloceri (farfalle) e Eteroceri (falene). Nelle prima le antenne sono clavate, cioè finiscono con un rigonfiamento, dei piccoli bottoni alle estremità; nelle seconde invece possono avere differenti forme (bi pettinate, bastoncello, filiformi) e sono quasi sempre pelose o piumose.

La distinzione come detto non è scientificamente accettata, quindi è corretto nel caso della falena, parlare di farfalla notturna. L’appartenenza alla famiglia dei Lepidotteri è legata alla struttura caratteristica e dalla fragilità delle ali, che sono coperte da migliaia di sottilissime squame, che si sovrappongono l’una all’altra. Nelle specie notturne, le farfalle hanno colori freddi e spenti, anche se non è sempre così: alcune hanno colori brillanti. Se le farfalle diurne riposano con le ali chiuse verticalmente al di sopra del dorso, le altre le tengono ai lati o a forma di tetto sopra al corpo.

È chiaro che ci sono delle eccezioni anche in questa differenza. L’elemento migliore per distinguere fra farfalle e falene sono quindi le antenne. Le ali delle falene sono unite da un esile collegamento dalla base delle ali posteriori alle anteriori, per favorire l’uniformità del battito, una sorta di frenulo. Le farfalle diurne costituiscono solo 15 delle 80 famiglie dei lepidotteri, le altre sono tutte falene. Un’altra particolarità di alcuni tipi di questi insetti è l’avere sul torace organi acustici, necessari per individuare pipistrelli come le Noctuidae.

Abitudini e alimentazione

Nel caso delle falene il battito veloce viene fatto solamente per scaldare i muscoli che sono deputati al volo, che per funzionare bene devono essere a 30° C e oltre. Una delle domande che spesso ci si fa a proposito della falena è il perché questa insista nel volare verso la lampadina a casa. La risposta è semplice, le falene per orientarsi di notte usano la luna, orientando il loro volo in base a questa. Quando incontrano luci artificiali le confondono con la luna e si ritrovano quindi spesso nelle vicinanze, stordite un po’ dalla luce forte un po’ dal calore della lampadina, continuano a sbattere fino, spesso, a bruciarsi.

Le falene si nutrono del nettare di piante e di parti di foglia. Questi insetti hanno la caratteristica di essere monofaghe, ovvero si nutrono solamente di una certa determinata specie vegetale.

Riproduzione

Per trasformarsi in falene, le pupe si creano un bozzolo e si sigillano dall’interno. A distanza di tempo queste si aprono e avviene la metamorfosi, che è sicuramente uno dei momenti più affascinanti, un momento unico e curioso. La ninfosi è il momento nel quale un bruco si tramuta in farfalla. I bruchi possono raddoppiare di dimensioni tra una muta e l’altra. L’impupamento può durare anche un anno.

Non tutte le falene si costruiscono comunque bozzoli, ma alcuni tipi si interrano per creare un ricovero sicuro ove trasformarsi in crisalide (un esempio le Lymantriidae e le Geometridae), mentre scelgono nervosamente dove sotterrarsi producono escrementi abbondanti. In questo tipo di falene l’impupamento dura pochi giorni. Alcune falene passano tutto l’inverno sotto forma di larva, nutrendosi di notte: molte specie delle Arctiidae come la Cymbalophora pudica per esempio. Poi si recano in un rifugio sicuro e si trasformano in pupa. Alcune falene sono pericolose per le piante, perché se ne nutrono con voracità, altre invece sono importanti per la fecondazione delle piante.

Categorie della falena

  • Arctiidae: falene notturne dai colori vivaci, contro chi vorrebbe nutrirsene.
  • Geometridae: con corpo esile e ali grandi, con colori e disegni criptici per mimetizzarsi alla perfezione. Vivono di notte.
  • Lasiocampidae: falene di taglia medio grande con la particolarità di essere molto pelose. I colori sono quelli del giallo e dei bruni, ma qualcuna è anche verde per mimetizzarsi con le foglie.
  • Lymantriidae: farfalle notturne di taglia grande dai colori bianco e giallo. Le ali sono zigzagate e hanno macchie scure nelle parti terminali delle ali.
  • Noctuidae: la specie più diffusa. Dai colori grigio o bruno o anche più di rado con ali colorate.
  • Sesiidae: hanno ali senza squame che le fa assomigliare ai vespoidei. Ha il corpo nero con striature gialle.
  • Sphingidae: falena diurna che si nutre del nettare dei fiori grazie alla spirotromba, una proboscide. È capace di rimanere sospesa a mezz’aria, come un colibrì.
  • Thyrididae
  • Zygaenidae: falene che volano lentamente e che hanno abitudini diurne. Hanno colori vivaci come l’azzurro e il giallo o sono nere con macchie colorate.