Svezzamento dei gattini: come agire in maniera corretta

I gattini appena nati sono privi di qualsiasi possibilità di difesa e dipendono totalmente dalla mamma gatta. Un processo che ovviamente include anche la nutrizione. Ragion per cui se ci capita di adottare un micio con pochi giorni di vita, la prima cosa da fare è assicurarsi che sia stato svezzato in modo corretto. Purtroppo, in molti sono convinti che lo svezzamento possa essere fatto in qualsiasi momento e questo è un grave errore.

Oggi scopriremo come fare a svezzare i nostri piccoli amici in maniera corretta dandogli le cure giuste e il cibo adatto.

Svezzamento dei gattini con la madre

Pendiamo per esempio dei gattini che non sono orfani e hanno la fortuna di essere affiancati dalla propria mamma. In questo caso specifico lo svezzamento naturale dovrà avvenire quando i cuccioli hanno 4 settimane di vita. A quest’età non hanno più bisogno del latte materno e possono tranquillamente iniziare a mangiare del cibo solido. Attenzione però, la fase di passaggio da un’alimentazione all’altra va svolta in maniera graduale con gli alimenti adatti.

In genere, lo svezzamento ha una durata che va dalle 8 alle 12 settimane, lasso di tempo in cui i gattini non dovranno per nessuna ragione essere separati dalla madre. Infatti, durante questi primi mesi, apprendono dalla mamma alcuni comportamenti fondamentali. Se vengono allontanati prima del dovuto, si rischia di compromettere il loro sviluppo fisico e mentale. L’età consigliata per distaccarli dalla madre è dunque dopo i primi 3 mesi di vita.

Come fare a svezzare i gattini nel modo giusto

Stando a quanto già detto nel precedente paragrafo, lo svezzamento dei gattini dovrà iniziare quando hanno compiuto il primo mese di vita. A tal punto, senza separarli dalla mamma, possiamo cominciare a concedere ai cuccioli del cibo solido. Questi prima approcci non dovranno mai essere forzati, sarà importante però tenere sempre la ciotola piena. Meglio aspettare che diventino autonomi da soli che traumatizzarli.

La maniera corretta per procurarsi degli alimenti adeguati è recarsi in un negozio di animali e farsi aiutare dal personale competente. Inoltre, la madre provvederà a insegnare ai più piccoli come abituarsi al nuovo modo di nutrirsi.

Come svezzare un gattino orfano

In assenza della madre occuparsi di gattini così piccoli richiede un ulteriore impegno e la conoscenza di alcune nozioni di base. Queste conoscenze fondamentali serviranno a salvare la vita agli sfortunati cuccioli.

Ovviamente, l’aiuto di un veterinario sarà di ulteriore aiuto. Si consideri che la madre, attraverso l’allattamento, fornisce ai propri piccoli gli anticorpi di cui essi hanno bisogno. Se non ricevono le difese adeguate è chiaro che saranno più esposti alle malattie e per un piccolo micio può voler dire rischiare la vita.

Ecco perché l’intervento immediato di un veterinario fa la differenza, soprattutto se i gattini mangiano pochissimo. Detto ciò, vediamo nello specifico come agire. Il primo problema da risolvere al più presto è quello della temperatura. I gatti, per le prime 2 settimane di vita, non riescono a regolare in maniera autonoma la temperatura corporea. Procuriamoci quindi una scatola dalle dimensioni ridotte, in modo che i gattini stiano vicini e possono farsi calore. Sarà importante però che i bordi del contenitore siano abbastanza alti, in modo da impedire che saltino fuori. Sul fondo andrà messa una traversina che dovrà essere da un lato plastificata e dall’altro assorbente. Quest’accessorio consentirà di tenere l’ambiente asciutto.

In mancanza di una traversina è possibile usare in chiave provvisoria della carta assorbente. La lana invece è meglio evitarla perché, oltre a non riscaldare adeguatamente, può causare delle irritazioni. Dopodiché bisogna ricreare una fonte di calore artificiale che va a “sostituire” la madre, una borsa d’acqua calda andrà più che bene. Attenzione che non sia bollente. È vietato mettere la scatola vicino a un termosifone o una stufa elettrica, tali sistemi di riscaldamento seccano l’aria e i gattini muoiono. Questi metodi andranno applicati sia d’estate che d’inverno. Una volta assicurata la giusta temperatura, si può procedere col cibo. Diversamente, se i loro corpi dovessero essere freddi, occorrerà riscaldarli perché altrimenti avranno problemi di digestione.

Il latte vaccino è sconsigliato, ha meno proteine e meno grassi rispetto a quello di una mamma gatta, l’ideale è acquistare del latte in polvere per gatti. Per prepararlo senza commettere errori basta seguire le istruzioni riportate sulla scatola. Le poppate dovranno avvenire ogni 3 ore, notte inclusa, per 15 giorni. In caso di dubbi si contatti il veterinario.

Il latte non va somministrato mai freddo, ma nemmeno bollente, la temperatura adatta è di circa 37-38 gradi. Un biberon in questo periodo sarà fondamentale. I gattini devono essere allattati a pancia in giù e mai a pancia su. Durante la prima settimana il peso andrà controllato ogni giorno, meglio prima di una poppata, e dovrà essere costante. Dalla seconda settimana in poi basterà pesarli un paio di volta a settimana. È necessario massaggiare la zona anale e genitale dei gattini con una salvietta inumidita con dell’acqua, un procedimento che andrà a simulare la leccata della madre. Le feci non dovranno mai essere mollicce e di colore chiaro. Se non è così, molto probabilmente il latte è inadatto e bisogna cambiarlo. A fine poppata bisogna pulire muso, occhi e naso dei gattini con delicatezza e riporli al caldo. Superate le quattro settimane di vita può iniziare lo svezzamento.

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