Hibiscus: il fiore delle Hawaii

Originaria della Polinesia e delle isole del Pacifico, l’ibisco è oggi coltivato in tutto il mondo. E’ diffuso nei toni del rosso, del rosa, del giallo, del bianco e del lilla.

La pianta

Il suo nome botanico è hibiscus, fa parte del genere delle Malvaceae ed è una pianta caduca, anche se alcune varietà sono sempreverdi. Ha un fusto eretto dalla corteccia grigia e liscia, i suoi rami sono molto fitti e raggiunge non più di tre metri d’altezza. I fiori sono prodotti in primavera e durano solo fino ai primi freddi. Questi hanno una forma a campanula che si estende molto alle estremità dandogli una forma molto ampia. Dopo la fioritura, la pianta produce sulla cima dei fusti delle capsule dure che contengono i semi.

Significato

Nella cultura occidentale il significato del fiore è passato da quello di incommensurabile bellezza, a quello di maturità sessuale e disponibilità a contrarre matrimonio, e ancora oggi a quello di bellezza delicata e fragilità. Negli Stati Uniti e in Canada il fiore è usato nelle comunità religiose per indicare la sposa perfetta. La cultura asiatica attribuisce diversi significati al fiore al seconda del Paese: in Giappone è simbolo di dolcezza e viene offerto gli ospiti; nelle Hawaii, essendo simbolo nazionale, non è raro trovarlo raffigurato nei tatuaggi. In particolare l’ibisco tatuato nella sua versione bianca è simbolo di illuminazione interiore.

Esposizione, irrigazione e concime

Per fare in modo che la pianta cresca bene è necessario assicurarle un’esposizione perfetta. Collocata nel posto giusto la pianta crescerà dando grandi soddisfazioni. Sono privilegiate posizioni molto luminose, ma riparate dal vento vista la delicatezza dei suoi fiori. Fare attenzione anche ai freddi invernali: eventualmente spostare la pianta in casa preoccupandosi sempre di assicurarle una posizione luminosa. Infine quanto a irrigazione e concime, innaffiare la pianta ogni volta che il terreno diventa asciutto e concimarlo che del fertilizzante apposito ogni due settimane.

Come far crescere l’hibiscus

A questo punto, cerchiamo di entrare più nel dettaglio sulle informazioni più utili per poter far crescere l’hibiscus, o ibisco, un fiore grande e coloratissimo, che potrà certamente rappresentare uno dei migliori spettacoli nel vostro balcone o nel vostro giardino. Ma come fare?

Innanzitutto, è bene rammentare che ne esistono almeno tre versioni principali: ibisco tropicale, ibisco perenne e ibisco rustico.

Ibisco tropicale

Con la sua forma robusta e i suoi fiori colorati, l’ibisco tropicale (Hibiscus rosa-sinensis) è una scelta molto diffusa per le piante in vaso e i giardini tropicali. Cresce come un piccolo arbusto, con fusti legnosi rigidi e foglie spesse, lucide e verde scuro.

L’ibisco tropicale ha una discreta capacità di adattarsi a climi miti e caldi, ma non sopravvive al gelo o a forti gelate. Le zone più fresche lo coltivano dunque in contenitori che possono essere portati all’interno durante la stagione fredda.

Ricordate che l’ibisco tropicale vuole una buona esposizione alla luce del sole, e un terreno ricco e ben drenante. Le piante coltivate in contenitore sono spesso coltivate in un substrato senza terra per evitare la compattazione. Il terreno va mantenuto umido, ma senza ristagni.

Così facendo dovreste potervi garantire una buona fioritura in primavera fino all’autunno, rallentando in estate.

Ibisco perenne

L’ibisco perenne, come suggerisce il suo stesso nome, è una pianta erbacea perenne, che dunque tenderà ad appassirsi in inverno per poi germogliare di nuovo in primavera. Rispetto all’ibisco tropicale, i fusti e le foglie a forma di cuore dell’ibisco perenne sono molto più morbidi, verde opachi e teneri. I fiori sono solitamente piatti e grandi, con la consistenza della carta velina. Sono disponibili nei colori rosso, rosa e bianco.

Anche l’ibisco perenne desidera una buona illuminazione solare, e un terreno ben drenante e ricco. Ama l’acqua (dovrebbe rimanere umido in estate), ma durante l’inverno le radici non dovranno mai essere inzuppate. Aggiungere pacciamatura per trattenere l’umidità e prevenire danni da gelate primaverili tardive.

Ricordate altresì che in autunno o alla fine dell’inverno, è opportuno tagliare gli steli morti dell’ibisco fino a quasi al livello del suolo. Rispetto ad altre piante perenni, questa pianta può essere un po’ in ritardo nella germogliatura di primavera, ma a metà estate non deluderà le vostre aspettative.

Ibisco rustico

Concludiamo infine, ma non meno importante, con l’Hibiscus syriacus. Si tratta di piante che crescono spontaneamente, in maniera rustica, con fioriture più piccole della versione tropicale, ma con prolungato, prolifico periodo di fioritura a metà e a fine estate.

L’ibisco rustico gradisce un’esposizione pieno sole, con un po’ di ombra pomeridiana nei climi più caldi. Il terreno deve essere ricco e ben drenante, anche se è abbastanza adattabile a diverse condizioni di crescita. Ha un fabbisogno medio di acqua e nutrienti.