Panace di Mantegazza, dove si trova e come riconoscerla

Il panace di Mantegazza è una pianta appartenente alla famiglia delle Apiaceae, originaria dell’area caucasica, ma oggi diffusa in buona parte dell’Europa.

Dove si trova

Come abbiamo già anticipato, il panace di Mantegazza ha origine nel Caucaso, ma è stato importato in Europa alla fine del XIX secolo come pianta ornamentale. Dalla metà dello scorso secolo, considerata anche la sua capacità di produrre e spargere semi, si è diffusa in modo davvero rapida, giungendo fino alle estremità del Continente.

È pericolosa?

Purtroppo si. Il panace di Mantegazza viene ritenuto una pianta molto dannosa, con pericoli legati soprattutto alla tossicità cutanea e oculare della propria linfa, che si verifica con la fotoesposizione e con la capacità di minacciare la biodiversità, distruggendo la vegetazione indigena. Anche per questi motivi è generalmente considerata come una pianta indesiderata, ed è definita una specie aliena invasiva.

Come appare

Riconoscere il panace di Mantegazza è abbastanza semplice, considerato che si tratat di una pianta di grandi dimensioni, con fusti vigorosi e cavi, spesso contraddistinti da macchie rosse. La sua altezza è generalmente compresa tra 2 e 5 metri, le foglie sono lobate a 3 o 4, con divisioni più o meno profonde. I fiori sono di colore bianco o verde-giallastro, con infiorescenze ombrelliformi che possono raggiungere i 50 centimetri di diametro. I frutti sono lunghi 10-14 mm, e larghi 6-8 mm.

Per poterla riconoscere univocamente, evitando di confonderla con altre piante similari, è sufficiente dare uno sguardo alle foglie, che appaiono di colore verde chiaro brillante, tendente al giallo. Il tronco è inoltre spesso e robusto, simile a quello di un carciofo. L’aspetto di forma ovoidale dei frutti, e del loro involucro, sono facilmente distinguibili.

A cosa stare attenti

Come abbiamo già avuto modo di sottolineare nelle scorse righe, il panace di Mantegazza è una pianta pericolosa. Al tatto con cute e occhi provoca gravi infiammazioni della pelle, con lesioni che possono lasciare cicatrici permanenti. Nei casi più significativi può rendersi necessario anche il ricovero in ospedale.

Anche piccole quantità di linfa a contatto con gli occhi possono determinare cecità, temporanea o permanente.

In natura questa pianta tende a generare dei popolamenti piuttosto densi, e le grandi foglie che generano molta ombra finiscono con il determinare il deperimento e la distruzione della vegetazione indigena. Considerato che cresce rapidamente, riesce a rigenerarsi con altrettanta facilità, e che i semi conservano la capacità di germinare per più di 10 anni, si comprende facilmente perché ci troviamo davanti a un esemplare da tenere sotto stretta osservazione.

Approfondimenti e bibliografia