Tigna gatto: le cause più comuni e i rimedi consigliati

Questa infezione è spesso temuta da molti genitori che hanno dei bambini piccoli. Il motivo di tanta preoccupazione è ampliato dal  rischio di contagio che può colpire in particolar modo i più piccoli, ma anche gli adulti e i cani.  

La tigna gatto è una dermatite provocata da un particolare tipo di fungo che vive sul pelo e sulla cute dell’animale. Di solito il contagio avviene stando a contatto con altre specie, in particolare con i topi, portatori del parassita.

La sintomatologia è varia, ma in linea di massima, la malattia è riconoscibile da lesioni circolari prive di pelo. La loro grandezza può arrivare fino a 10 millimetri e il colore di solito è giallognolo. Il tutto è associato alla presenza di forfora e croste di cattivo odore.   

La diagnosi deve essere fatta al più presto, onde evitare contagi all’uomo e ad altri animali presenti in casa. 

Cosa fare se il nostro animale è affetto da tigna gatto?

Se si dovessero presentare i sintomi descritti poc’anzi, c’è una buona possibilità che si tratti di tigna gatto. A questo punto, la cosa migliore da fare è recarsi al più presto dal veterinario e cercare di trovare le giuste contromisure.

Va sottolineato purtroppo che la guarigione da tigna gatto non è precoce e nei soggetti più giovani i tempi si allungano maggiormente. Ciò accade perché essi hanno un sistema immunitario ancora poco maturo.  

In ogni modo, il mio consiglio è di porre il gatto in quarantena e seguire attentamente  le indicazioni del proprio veterinario.

Modalità di trasmissione della tigna gatto

Modalità di trasmissione della tigna gatto

Il contagio da tigna gatto può avvenire per contatto diretto con un altro animale o attraverso materiale contaminato, per esempio mediante una cuccia, una coperta, oppure con gli utensili usati per la toelettatura.  

L’uomo s’infetta tramite le spore disseminate nell’ambiente o stando a contatto col proprio gatto che può essere portatore del virus. Le zone maggiormente colpite di solito sono le braccia, ma in alcune circostanze l’infezione si distende in altre aree del corpo, volto incluso. 

Come curare la tigna gatto

Il miglior modo possibile per debellare questo parassita è quello di seguire la cura prescritta dal veterinario. Il trattamento prevede la somministrazione di farmaci antifungini che hanno l’obiettivo di combattere le infezioni da funghi o fungine, meglio note anche come “infezioni micotiche” o semplicemente “micosi”. Questi medicinali arrestano il processo infiammatorio e impedisco la sopravvivenza del fungo negli ambienti dove l’animale è presente. 

Inoltre, se la tigna è parecchio diffusa, il veterinario potrebbe decidere di tosare il gatto, in modo da garantire al farmaco di agire senza alcun ostacolo. 

Fattori a rischio e sintomi nell’animale

La tigna del gatto si manifesta principalmente in felini di età giovane, ed in particolar modo se immunologicamente debilitati e che vivono a stretto contatto tra di loro con scarse condizioni igieniche. La dermatofitosi vine segnalata in gatti che soffrono di patologie immunosoppressive in ampie colonie di randagi, oppure nelle razze a pelo lungo ed in tutti gli animali che hanno la possibilità di uscire all’aria aperta. Anche la temperatura è un fattore non sottovalutare, infatti tale patologia si manifesta con molta frequenza in luoghi particolarmente umidi e caldi. I fattori che possono favorire la formazione della tigna del gatto sono anche la malnutrizione dell’animale, le infezioni concomitanti, la presenza di parassiti nella cute, oppure la toelettatura eccessiva e troppo frequente.

Clinicamente la tigna del gatto come abbiamo accennato, si manifesta clinicamente variabile, alcune volte con aree localizzate di alopecia ovvero di perdita del pelo a chiazze, altre con la presenza di eritema che dente ad esfoliarsi producendo la forfora. In alcuni gatti è possibile che si manifesti forte prurito, e si può notare a causa dei frequenti morsi oppure quando l’animale si gratta o si lecca in continuazione.

È possibile prevenire la tigna gatto?

Al momento purtroppo non esiste un vaccino in grado di proteggere in maniera efficace il gatto da questo tipo di fungo.

Riguardo alla prevenzione è possibile seguire alcuni accorgimenti che, pur essendo limitati, possono dare un grosso contributo. Per prima cosa cerchiamo di evitare che il nostro animale entri in contatto con altre specie affette. Si raccomanda sempre di tenere gli ambienti molto puliti, lavando e disinfettando, lo stesso discorso vale per qualsiasi altro oggetto, dalla cuccia ai giochi. Negli appositi negozi, poi, si possono reperire prodotti specifici che garantiscono risultati davvero sorprendenti.

Cure sull’uomo

Per quanto concerne infine le cure sull’uomo, ricordate che ai primi sintomi è sempre opportuno parlarne con il proprio medico di fiducia. Le zone più colpite sono quelle nella testa e nel cuoio capelluto, sul viso, sul busto, sulle mani e sui piedi.

Riconoscere i sintomi è inoltre piuttosto semplice, poiché sarà sufficiente osservare il particolare arrossamento della zona interessata. Alla comparsa di tali macchie, recatevi subito dal medico, che prescriverà una terapia apposita, studiata anche sulla specifica condizione del soggetto e sulla sua età, basata su antimicotici sotto forma di creme o di lozioni.

La durata della cura sarà di circa 2 o 3 settimane, ma non è escluso che – se la gravità dell’infezione è più elevata – possa durare ancora più a lungo.

Per saperne di più, vi invitiamo a parlarne con il vostro medico e con il veterinario.